Sì, perché è poi al Burger King che siamo finiti, ma l’inizio è stato più “nobile”: la mostra delle foto di Henri Cartier-Bresson alla villa Reale di Monza.

Henri Cartier-Bresson, probabilmente il maestro fotografo per antonomasia, uno che se ci fosse l’oscar per i fotografi, ne avrebbe collezionati un certo numero…

Tre caratteri della mostra: bianco e nero | stesso formato | nessun taglio: per chi è abituato a mostre più moderne, dico subito che questa ha bisogno di un filo di rodaggio per essere apprezzata. Questo perché la monotonia del bianco e nero e del formato sempre uguale non sono vicine al gusto e alla fruizione delle immagini a cui siamo abituati, ma poi preso il ritmo, applicando la giusta concentrazione e scoprendo che tutte le immagini sono tagliate in ripresa (niente tagli in stampa) ci si accorge veramente di essere alle prese con un “mostro sacro” della fotografia, uno che era capace di cogliere l’attimo (e questo lo sapevo già) ma  di cogliere l’attimo all’interno di una composizione fotografica il più delle volte perfetta….veramente straordinario!